Centrale nucleare del Garigliano - TELEPIU.net

TELEPIU.net - Iscrivetevi al canale Telegram per essere aggiornati sulle novità del sito TELEPIU.net; cliccate sul menù a destra e scegliete Telegram. - Hai ricordi di Telepiù? Programmi o videocassette VHS inerenti Telepiù? Vuoi segnalare un personaggio o un particolare di Telepiù 1, 2 o 3? Compila il modulo di contatto andando in sezione COMUNICAZIONI! Verrai menzionato su TELEPIU.net - TELEPIU.net augura a tutti buone vacanze!
Vai ai contenuti

Centrale nucleare del Garigliano

TECNOLOGIE > NUCLEARE
Centrale nucleare Garigliano 2024
La centrale nucleare del Garigliano, tra le presenti in Italia, è quella che preferisco. Prende il suo nome dal fiume che passa accanto a dove, dal 1959 al 1963, è stata costruita. Un posto strategico per prelevare l'acqua che sarà usata per il  raffreddamento del reattore. Il primo reattore BWR (ad acqua bollente) costruito in Europa. La potenza massima arrivava a 160 mega watt elettrici; viene collegata alla rete elettrica nazionale nel 1964, dopo la fine dei test di funzionamento. Fu spenta nell'agosto del 1978 per manutenzione. Tale manutenzione venne giudicata troppo costosa e con il terremoto dell'Irpinia, nel 1980 che interessò anche la centrale, fu stabilito antieconomico l'adeguamento antisismico; la centrale entrò quindi in custodia protettiva passiva nel 1980.
Il reattore funzionava con lo stesso principio base del reattore 4 esploso a Chernobyl: acqua bollente con generazione di vapore in circuito primario convogliato direttamente in turbina, ma la centrale del Garigliano gestiva la reazione in modo molto diverso dai reattori RBMK come quelli di  Chernobyl.
La fissione era permessa da barre di Uranio arricchito, con acqua leggera depurata come moderatore, barre di controllo con all'interno Boro per tutta la sua lunghezza (non essendo moderato a grafite come i reattori di Chernobyl, non aveva senso inserirla nelle barre di controllo, e non aveva senso neanche a Chernobyl, ma questa è un'altra storia... nda). Uno dei principi dei reattori ad acqua bollente è il coefficiente di temperatura negativo: quando la temperatura dell'Uranio si fa più calda diventa meno reattivo, questo coefficiente veniva sfruttato per creare l'autoregolazione della centrale: quando veniva richiesta meno energia elettrica, ad esempio la notte, il vapore riciclato aumentava la temperatura dell'Uranio, la reazione diminuiva e così anche la potenza, in questo modo l'Uranio si esauriva più lentamente.
La moderazione ad acqua leggera la rendeva più sicura rispetto a Chernobyl: in caso di mancanza di acqua la reazione si arrestava da sola, e oltre al classico pulsante di emergenza, SCRAM, che inseriva tutte le barre di controllo arrestando immediatamente la reazione, sopra la testa del reattore c'era un serbatoio pieno di Boro; un pulsante in sala comandi permetteva di iniettare il Boro direttamente nel Vessel per arrestare la reazione in caso di guasto alle barre di controllo, portando così la sicurezza della centrale a livelli altissimi.
Oltre al funzionamento più sicuro, anche l'architettura strutturale, curata dall'italiano ingegner Riccardo Morandi, ha inserito questa centrale nella categoria archeologia industriale; quando tutte le parti ancora radioattive verranno allontanate dalla centrale, e si potrà così dichiarare green field (termine usato per indicare la fine dello smantellamento e dichiarato luogo sicuro al livello radiologico) la sfera e l'edificio turbina verranno mantenuti per visite guidate.

Ho sempre pensato che l'ignoranza è di fatto un'arma che gli altri possono usare contro di te e mi sono chiesto, più di una volta, come mai i miei genitori votarono contro il nucleare nel 1987...
1987... Un anno dopo il disastro di Chernobyl... Forse è stato facile fare due più due e votare no al nucleare, però... Sarebbe bastato informarsi a suo tempo su come funzionavano le centrali nucleari italiane, e che grado di sicurezza avevano, rispetto ad un reattore nucleare funzionante con Uranio non arricchito, moderato a grafite, come quello esploso a Chernobyl.
Immagine storica centrale nucleare Garigliano
Sopra un'immagine storica della centrale nucleare del Garigliano.
Al centro è visibile la sfera di acciaio contenete il reattore; a sinistra il camino alto 95 metri, nel 2024 già demolito, e accanto sempre a sinistra la torre di approvvigionamento idrico di emergenza, anche questa già demolita nel 2024.
SOGIN - Open Gate 2024
SOGIN - Open Gate 2024

Nei giorni 11 e 12 maggio 2024, SOGIN (società statale, inseme a NUCLECO, che si occupa delle dismissioni degli impianti nucleari in Italia) ha aperto le porte dei siti nucleari italiani al pubblico, giunta alla quarta edizione.
Ho prenotato e partecipato alla visita guidata dell'area controllata di questa centrale nucleare. Il giro è stato molto bello, gli operatori di SOGIN sono stati gentilissimi nell'accoglienza, e nello spiegare come funzionava la centrale, cosa è stato fatto e cosa manca da fare ancora per dichiarare il termine della dismissione della centrale. Al momento di scrivere stanno smantellando il Vessel, il cuore del reattore.
La visita guidata inizia in un piazzale dove ci spiegano i componenti della centrale; dopo entriamo in un salone dove c'è un plastico che riproduce gli edifici principali della centrale, ci spiegano come funzionavano, dalla fissione alla generazione di vapore fino all'immissione in turbina che faceva girare l'alternatore con conseguente produzione di  energia elettrica; ci spostiamo in una sala presentazioni dove guardiamo un po' di slide e ci raccontano la storia della centrale e la sua dismissione; dopo andiamo in quella che una volta era la sala controllo reattore, contiene il banco con tutti i comandi e indicatori dell'epoca tenuti benissimo; a questo punto entriamo nella zona controllata, ci muniscono di dosimetro e ci incamminiamo, mediante scale, in un'altura tra la sfera contenente il reattore e l'edificio turbina, ci spiegano i sistemi di sicurezza e dopo entriamo nell'edificio turbina; un pezzo di turbina è ancora lì, che tristezza vederla smontata, tutta questa tecnologia abbandonata; ci spostiamo verso il deposito rifiuti radioattivi, visitiamo la sala di controllo della gru/robot che posiziona i fusti, il tutto automatizzato senza intervento umano, un operatore controlla soltanto i monitor di questa sala per assicurarsi che tutto vada bene. All'esterno un altro deposito di rifiuti temporaneo è in costruzione; tutto il materiale verrà poi spostato al deposito scorie radioattive nazionale, una volta completata la costruzione, riunendo anche i rifiuti ospedalieri.
Al nostro ritorno al punto di accoglienza troviamo un piccolo omaggio per tutti i presenti: una busta con all'interno documentazione, una spilla dell'evento, e una lettera del ministro Gilberto Pichetto Fratin (ministro dell'ambiente e sicurezza energetica nel 2024) in cui pone i suoi saluti e si augura che l'evento organizzato da SOGIN sia utile per promuovere la conoscenza di una tecnologia di cui l'Italia, nel 2024, sta valutando la fattibilità ad un suo eventuale ritorno.

Non ero solo; mi ha fatto un immenso piacere vedere e parlare con altre persone presenti, che si informavano e cercavano di capire le varie differenze tra i reattori, le sicurezze, e tutto quello che c'è da sapere senza essere necessariamente un fisico nucleare, per poter affrontare un eventuale nuovo referendum e votare qualcosa che si conosce, e di cui si è convinti, senza basarsi solo alle notizie dei media o per sentito dire.
Ho molto apprezzato l'evento organizzato da SOGIN, e sento di scrivere i miei ringraziamenti per avermi dato questa opportunità; tuttavia finché sono stato all'interno della centrale non ho potuto fare a meno di guardarla con rammarico; mi dispiace sapere che verrà smantellata; almeno la sfera e l'edificio turbina verranno mantenuti come storia industriale italiana. Auguro a SOGIN buon proseguimento dei lavori.

Riccardo D.

Qui sotto potete vedere il servizio girato per il telegiornale della regione Campania, di RAI TV, inerente l'evento.
Se come me avete curiosità e non vi limitate a dire "l'ha detto il telegiornale...", di seguito potete visualizzare un video, che potete trovare liberamente in rete, dove viene documentata la costruzione della centrale del Garigliano, e dove viene spiegato in parte anche il suo funzionamento.
TELEPIU.net versione 2.0
WebMaster Riccardo D.
I loghi TELE+ sono di proprietà Sky Italia S.r.L.
Torna ai contenuti