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La televisione analogica

TECNOLOGIE > TELEVISIVE
Il 4 Luglio dell'anno 2012 è stato spento, per sempre, il segnale della televisione analogica. Poco tempo prima, anche i televisori analogici, a tubo catodico, sono stati sostituiti dai più moderni schermi al plasma, per poi lasciare il posto alla tecnologia a cristalli liquidi (LCD).
Ma come funzionava la tecnologia che ha fatto da pioniera nel successo dell'apparecchio televisivo?
Vediamo di seguito come funzionava, nel dettaglio, la tecnologia televisiva analogica, e come, con pochi euro, si può creare una piccola stazione televisiva per divertimento o passione.
Telecamera da studio televisivo
(foto sopra: una telecamera professionale da studio televisivo)

Il segnale televisivo analogico (così come quello dell'attuale DTT digitale terrestre) iniziava con l'acquisizione delle immagini da trasmettere mediante l'utilizzo di telecamere da studio, grandi come quella in foto sopra, oppure portatili di dimensioni ridotte, che il cameraman si posizionava sulla spalla (in genere per riprese in esterna quali servizi giornalistici). La telecamera da studio acquisiva le immagini con lo standard PAL (Phase Alternating Line), in Italia era usata la variante G, si tratta del metodo di codifica con cui erano composti i fotogrammi dell'immagine. Ogni fotogramma era composto da 625 linee con una risoluzione di 720x576 con 72 DPI (Dot Per Inch, punti per pollice); questa risoluzione era quella che si poteva vedere sullo schermo TV. Considerando che il vetro del tubo catodico del TV aveva dei margini, e che ogni tubo era diverso, si preferiva trasmettere a questa risoluzione per poter assicurare la corretta visualizzazione delle immagini e dei testi (per evitare i fastidiosi "fuori schermo" che l'utente non poteva risolvere). In realtà l'immagine completa era con una risoluzione di 768x576, e le linee non utilizzate sono state poi sfruttate per aggiungere servizi quali il Televideo, oppure dalla pay tv Tele+ per poter aggiungere informazioni digitali per comunicare con i decoder, recuperando anche altro spazio dalla eliminazione del sincronismo verticale per disturbare le immagini ai non abbonati.
La telecamera era collegata ad un mixer, situato in una stanza chiamata regìa o cabina di regìa.
Cabina di regia televisiva
(foto sopra: interno di una cabina di regìa. Si notano gli schermi dove vengono visualizzate le varie uscite del mixer, ed in basso il mixer stesso.)

Il mixer è l'apparecchio in grado di ricevere tutti i segnali provenienti da telecamere, generatori grafici e/o titolatrici, e sistemi audio (microfoni, o sorgenti audio quali lettori cd etc.), miscelarli e indirizzarli verso il connettore di uscita. L'uscita del mixer, in genere, è collegata ad un trasmettitore di media/bassa potenza, situato in una stanza climatizzata.
Ci sono due modi per irradiare il segnale televisivo verso le utenze:

  1. Dalla stazione trasmittente al ripetitore situato sul monte più vicino, e da qui verso le utenze
  2. Dalla stazione trasmittente verso il satellite, dal satellite al monte dove è installato un ricevitore satellitare, collegato ad un trasmettitore verso le utenze

Nel primo caso la stazione televisiva, mediante un trasmettitore di media/bassa potenza (circa 50 Watt), ad una frequenza diversa da quella del canale di trasmissione verso i TV, trasmette il segnale verso un ricevitore ubicato sul monte dove sono installate le antenne di trasmissione verso le utenze; questo ricevitore collegato a sua volta ad un trasmettitore ad alta potenza (in genere dai 5000 Watt in su) impostato sulla frequenza del canale che dovono ricevere gli apparecchi televisivi, irradia mediante antenne dedicate il segnale alle utenze intorno al monte da dove si trasmette. Per trasmettere su più territori era necessario puntare anche una antenna dedicata a trasmettere il segnale verso un monte adiacente, dove qui era installato un ricevitore, che a sua volta era collegato ad altro trasmettitore ad alta potenza, per poi irradiare nuovamente il segnale verso altre utenze di regioni limitrofi, in modo tale da creare dei ponti radio di monte in monte.

Nel secondo caso la stazione televisiva ha stipulato un abbonamento con fornitore di servizi satellitari, sul tetto dello stabile si installa una antenna parabolica di grandi dimensioni, e ci si collegava un trasmettitore satellitare; Prima degli attuali segnali satellitari digitali anche i satelliti trasmettevano segnali televisivi analogici proprio come quelli terrestri di un tempo (oggi la situazione è esattamente opposta, all'inizio i satelliti passarono ai segnali digitali, e dopo si è adeguato anche il segnale terrestre, con l'attuale DTT); il fornitore di servizi satellitari forniva un transponder del satellite, che riceveva il segnale dalla stazione televisiva, e a sua volta lo trasmetteva verso terra. A questo punto vi erano due modi per poter ricevere il segnale:

  1. Direttamente dal satellite; l'utente doveva avere un ricevitore satellitare, ed una antenna parabolica puntata sullo stesso satellite.
  2. Sul monte dove era presente il trasmettitore ad alta potenza verso le utenze, c'era un ricevitore satellitare con la parabola puntata verso il satellite, ed il segnale ricevuto era ritrasmesso in radiofrequenza mediante il trasmettitore ad alta potenza.
(nella foto sopra: le parabole di grandi dimensioni utilizzate da SKY Italia per trasmettere il segnale verso il satellite Hotbird situato nella posizione orbitale a 13° Est)

Il segnale trasmesso dal ripetitore posto sul monte aveva più di una portante; significa che un canale TV aveva più frequenze per poter trasmettere il segnale video e quello audio di riferimento. Ogni TV aveva preimpostato lo standard PAL che funzionava nel seguente modo:

Il canale 21 UHF, ad esempio, aveva la frequenza di riferimento da 470 a 478 MHz; la portante video era a 471,25 MHz, la Crominanza (il segnale dei colori) era a 475,68 MHz, e la portante audio era a 476,75 MHz; quindi ogni TV, sintonizzato sul canale 21 UHF componeva il video e audio ascoltando in tutto tre frequenze.
Per ossservare tutte le frequenze di riferimento clicca QUI

La TV a tubo catodico riceveva il segnale...
Quello che il tuner (la scheda elettronica posta all'interno del TV dove si collega il connettore dell'antenna sul tetto di casa) riceve una volta sintonizzato un canale dove una stazione televisiva sta trasmettendo, lo passa ad una scheda collegata direttamente dietro il tubo catodico, chimata Raster, che compone le 625 linee del segnale video, in modo interlacciato (prima le righe pari e poi le dispari) scandendo l'immagine sul vetro alla velocità di 50 volte al secondo (sono i 50 Hz di refresh, cioè aggiornamento video. Successivamente furono costruiti raster in grado di scandire l'immagine alla velocità di 100 volte al secondo, i famosi spot in cui enfatizzavano la tecnologia 100 Hz), e la frequenza dedicata all'audio veniva passata ad un amplificatore (di cui il volume era regolato con il telecomando) per poi finire sull'altoparlante (o gli altoparlanti, in caso di TV con tecnologia Stereo).

Siete appassionati di TV analogica? Vorreste avere una vostra piccola stazione trasmittente?
Si può!
TELEPIU.net ha realizzato la sua piccola stazione tramsittente in questo modo:

  1. Cercate in rete un trasmettitore di piccola potenza, che può fare trasmissioni in un piccolo raggio d'azione, in genere la potenza di 3 Watt è più che sufficiente. Nei motori di ricerca inserite le seguenti parole chiave: modulatore rf analogico tv pal. In genere il primo link a comparire sarà proprio uno dei siti e-commerce famosi nel mondo. Acquistate il modulatore (la cifra si aggira intorno agli Euro 30,00), questo apparecchio vi consentirà di trasmettere il vostro segnale nell'etere.
  2. Procuratevi una antenna dipolo. TELEPIU.net l'ha costruita con del semplice filo di ferro, e saldandoci il polo centrale in uno dei due pezzi e la massa nell'altro pezzo, di un cavo antenna reperibile nei negozi di elettronica. Se vi piace costruire le cose da soli potete calcolare la lunghezza del dipolo cliccando QUI
  3. A questo punto vi serve una sorgente video composita. Un videoregistratore VHS, una telecamera con uscita analogica, o qualsiasi altro apparecchio che abbia una uscita video composito da poter collegare all'ingresso del nostro trasmettitore.
  4. Impostate il numero canale su cui volete trasmettere, e sintonizzate il TV sullo stesso canale e... Vedrete la vostra trasmissione! La potranno vedere altri TV, purché vicini al vostro trasmettitore, che abbiano il tuner analogico.

Antenna dipolo per prove di trasmissione segnale televisivo analogico
(foto sopra: antenna dipolo per trasmettere il segnale televisivo analogico costruita con del semplice filo di ferro)

Se desiderate osservare il banco prova di TELEPIU.net , dove c'è anche il trasmettitore segnale TV analogico, cliccate QUI

Se volete osservare come funziona un TV a tubo catodico nel dettaglio cliccate QUI
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WebMaster Riccardo D.
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